Euro 2004 Grecia

Euro 2004: la Grecia, underdog del torneo, è campione d’Europa

Lo sport è bello anche per questo, perché non sempre vince chi ti aspetti. Ci sono state molte sorprese nella storia del calcio, per dirne una la vittoria della premier league da parte del Leicester nella stagione 2015/2016, forse la più eclatante di sempre. Oggi però volevamo parlarvi di un’altra underdog capace dell’impossibile. Stiamo parlando della Grecia, che nell’anno 2004 riuscì nell’impresa di diventare campione d’Europa.

Il viaggio della nazionale greca inizia nelle qualificazioni per gli Europei. L’ultimo match contro l’Irlanda del Nord è di fondamentale importanza siccome solo un punto li separa dalle furie rosse della Spagna. Al 69esimo minuto la svolta: Tsiartas segna il gol dell1-0 su calcio di rigore e il match resterà invariato fino alla fine. La Grecia dopo anni ritorna finalmente in una massima competizione.

Euro 2004, il torneo

Il torneo è costituito da 4 gironi con ognuno 4 squadre:

  • Girone A: Portogallo, Spagna, Russia, Grecia.
  • Girone B: Francia, Inghilterra, Croazia, Svizzera.
  • Girone C: Italia, Svezia, Danimarca, Bulgaria.
  • Girone D: Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Lettonia.

Così sulla carta la Grecia può sembrare la cenerentola del girone, con la stessa Russia vista avanti ad essa. La prima partita, però, stupì l’Europa intera. La Grecia vinse con i padroni di casa del Portogallo per 2-1, partita importante non solo per il risultato ma anche perché presenta la prima marcatura internazionale di un certo Cristiano Ronaldo. Le sorprese non finirono qui. Dopo aver sorprendentemente pareggiato per 1-1 con la Spagna, i biancoblu decisero di complicarsi la vita perdendo per 2-0 contro la Russia (squadra più agevole per loro). Per loro fortuna il Portogallo si impose sulla Spagna e quindi passarono comunque il girone pareggiando la differenza reti. Nel frattempo gli azzurri non passarono clamorosamente il girone con 5 punti a causa del famoso “biscotto” tra Svezia e Danimarca.

Ai quarti di finali Charisteas e compagni si ritrovano ad affrontare i campioni in carica della Francia che hanno senza dubbio il favore del pronostico grazie anche ad una rosa da far invidia a chiunque (Zidane, Thuram, Desailly ed Henry). Ma il calcio ci insegna che non bisogna mai sottovalutare l’avversario e alla fine dei 90 minuti la squadra che ne uscì vincitrice fu proprio la Grecia grazie ad un colpo di testa Charisteas. Magari la gente potrebbe pensare che il risultato sia bugiardo, ma la verità è che gli ellenici hanno dominato tatticamente i transalpini in ogni zona del campo. Le altre squadre che sono riuscite a raggiungere le semifinali sono l’Olanda, il Portogallo e la Repubblica Ceca. Saranno quest’ultimi i prossimi avversari della Grecia, squadra temibile soprattutto per il suo filotto di 4 vittorie di fila.

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Le semifinali non iniziano come sperato. Si assiste praticamente ad un bombardamento, gli ellenici non riescono a ripetere la partita contro la Francia ma nello sport serve anche un po’ di fortuna. Nedved usci per infortunio ed è un duro colpo per la Repubblica Ceca visto che è senza dubbio il loro giocatore migliore. Con qualche preghiera la Grecia arrivò ai supplementari e con un altro colpo di testa, stavolta del difensore della Roma Dellas, mise a segno il gol che gli da l’accesso per la finale di Lisbona dove incontreranno di nuovo il Portogallo.

I lusitani partono favoritissimi nonostante la sconfitta nei gironi, cosa potrebbe andare storto? Come previsto il Portogallo fa la partita ma la finalizzazione è quella che è. La partita non si sblocca finché al 57′ minuto un altro colpo di testa ammutolisce lo stadio, e indovinate un po’ di chi? Ancora di Charisteas. Fischio finale, la Grecia è campione d’Europa. Dramma sportivo per il Portogallo, rappresentato da un Cristiano Ronaldo appena diciannovenne in lacrime. Qui di seguito i principali eroi della competizioni.

Un’impresa irrepetibile

La Grecia campione d’Europa è stato un evento di incastri perfetti e probabilmente irripetibili. Una nazionale priva di individualità di spicco che hanno reso il sacrificio la chiave per la vittoria finale, una nazionale che è riuscita ad unire una nazione in contrasto con se stessa, una nazionale guidata dall’unico allenatore straniero capace di imporsi in una massima competizione internazionale (Otto Rehhaegl). Purtroppo dopo Euro 2004 la Grecia non è stata capace di rimanere a grandi livelli. L’unico punto in Confederation Cup nel 2005 e la mancata qualificazione ai Mondiali del 2006 ha riportato la nazionale con i “piedi a terra”. Ma quello che è successo nel 2004 rimarrà per sempre nella storia di questo sport.